Lo spaventapasseri in-felice

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Nota dell’autore e ringraziamenti

 Sono molto orgoglioso di questo racconto per bambini. Ci ho lavorato con molta dedizione per diversi anni. Volevo che i messaggi di fiducia, amicizia, accoglienza, ribellione alle ingiustizie fossero veicolati ai bambini attraverso un personaggio che tutti noi reputiamo buffo nel nostro immaginario collettivo, ovvero uno spaventapasseri. Sebbene questa figura nasca per spaventare degli uccellini, in realtà agli occhi di un bambino lo spaventapasseri ha sempre provocato un sorriso forse malinconico, sicuramente di grande tenerezza per come è stato rappresentato nel corso degli anni nei vari racconti che lo vedono come protagonista. Penso allo spaventapasseri di Frank Baum che si reca insieme a Dorothy dal mago di Oz per chiedere un cervello. La storia è adatta a tutte le età, però si rivolge principalmente ai bambini dell’ultimo triennio delle elementari e ai primi delle medie.

A tale proposito il racconto è stato testato in una classe V elementare, scuola primaria Guglielmo Oberdan in San Michele degli Scalzi a Pisa. La maestra Anna Mariani, che ringrazio, ha fatto un bel lavoro di lettura e ascolto invitando i bambini (ormai quasi ragazzi) a disegnare i personaggi che affollano la narrazione. Ne è venuto fuori un ritratto variopinto, uno scambio di emozioni visive che è andato ad arricchire la storia stessa. Un altro ringraziamento va ovviamente anche a loro, i bambini, che non si sono tirati indietro cercando di esprimere al meglio quello che sentivano dentro.

Lo spunto, come per altri lavori, me lo ha dato mia mamma che amava narrare la storia del suo spaventapasseri ai nipoti quando erano piccoli. Non è la stessa storia, non è lo stesso spaventapasseri ma c’è sicuramente un germe di quel racconto primordiale e come spesso succede quel piccolo embrione è diventato qualcos’altro attraverso il gioco della fantasia.

I nomi dei personaggi sono tutti mutuati dalla lingua inglese, tranne quello del topolino Souris che deriva dal francese. Flapper è uno dei tanti modi che hanno gli inglesi di chiamare lo spaventapasseri.

IV di copertina

Che differenza c’è fra l’essere felici e il non esserlo? In italiano un semplice prefisso –in che trasforma la parola felice in infelice. E per una persona? Sicuramente una bella bocca sorridente, specchio dei propri pensieri.

Protagonista di questa favola per bambini dai 7 ai 12 anni è Flappy, uno spaventapasseri nato dalle rudi mani di Regolo, un giovane contadino tutto muscoli e lavoro, per terrorizzare gli uccelli che affollano il suo campo di mais. Ma Flapper sarà tutt’altro che temibile e ben presto Robin e Sparrow, un pettirosso e un passero, diventeranno proprio i suoi due migliori amici. Flapper imparerà da loro l’importanza della fiducia, la tristezza della solitudine, la bellezza di un sorriso. Ma anche lui sarà in grado di insegnare qualcosa ai due uccellini, ovvero il dovere di ribellarsi alle ingiustizie risolvendo una volta per tutte le controversie che affliggono Robin, Sparrow e il loro acerrimo nemico, il corvo-bullo Raven. Alla fine anche Regolo dovrà ricredersi capendo che Flappy è un essere nato per accogliere e non per spaventare.