Luigi Filippo è nato nel 1845 e nella sua lunga vita di ultra centocinquantenario ha potuto assistere all’intrecciarsi di molte generazioni. Il narratore onnisciente è proprio lui, un robusto letto in noce, che accompagna le riflessioni più intime della storia. Una storia d’amore, di passioni, di amicizie e di ricordi filtrata attraverso la lente di un lettone un po’ romantico, un po’ filosofo, un po’ brontolone che tifa, si arrabbia, soffre proprio come il più genuino degli esseri umani.